Semplice percorso boschivo nella zona della Bergamasca che conduce a alcune suggestive grotte di alabastro. Un sentiero affascinante e divertente da esplorare.

Difficoltà del percorso: Facile
Livello vertigini: 1/5 sul sentiero principale, 2/5 nell’entrata alla Grotta con scaletta
Dislivello: 580 m circa
Distanza: 10,7 km andata e ritorno
Sentiero adatto anche ai cani, tranne per l’accesso alla grotta PARADIS DI ASEGN, che richiede una breve salita di 2 minuti su una scaletta di ferro con corda.
Durata del percorso:  circa 3-4 ore andata e ritorno, variabile in base alle deviazioni per visitare le grotte.
Tipologia di sentiero: percorso vario, con inizio su strada asfaltata tra le case, poi strada boschiva alternata tra ciottoli e sentieri in terra, e infine alcuni tornanti asfaltati avvicinandosi a Selvino.

Link traccia del sentiero su Komoot https://www.komoot.it/tour/2233363710?ref=aso&share_token=azyfGuVu4uFVXEkyfo4eEz4M2RJzdLg9Gmg2oojEbdUUaWdj6m

PARTENZA:
Il mio consiglio è di partire dal parcheggio della funivia di Albino (Piazzale Avv. Davide Cugini, 24021 Albino BG) . Vi metto di seguito link della posizione Posizione Parcheggio . Qui avrete più possibilità di trovare parcheggio.
Se arrivate molto preso alla mattina potete provare a vedere se c’è qualche posto al parcheggio della chiesetta della Madonna della Neve (ma qui ci sono solo pochi parcheggi e fare inversione con la macchina può essere scomodo). In ogni caso, vi metto di seguito i dettagli della posizione: Via Madonna della Neve, 16, 24021 Albino BG Posizione Parcheggio Madonna della Neve

PERCORSO:
Questo trekking è breve ma ricco di sorprese: si parte tra boschi tranquilli e, senza accorgersene, si entra in un pezzo di storia quasi dimenticata. Lungo il sentiero si incontrano alcune interessanti cave e grotte. Si inizia con la Cava Inferiore, più bassa rispetto al tracciato e ormai quasi nascosta dalla vegetazione. Poco dopo si raggiunge il Paradis di Asegn, una cava a cielo aperto: il nome, in dialetto, significa “Paradiso degli Asini” e richiama i prati dove si fermavano gli animali da soma e i cavatori durante le pause. Infine si arriva al Bus de la Scabla, una galleria scavata a mano nella roccia, visibile dal sentiero: colpisce per la sua profondità e per l’immaginare il lavoro necessario a portare fuori quei blocchi pesanti. Ogni tappa racconta un pezzetto della fatica e dell’ingegno di chi ha vissuto e lavorato su queste montagne.

🪨 VERSO LA CAVA 1 (CAVA INFERIORE)
Dal parcheggio proseguite sulla strada asfaltata e prendete la prima via che incrociate a sinistra (don’t worry, c’è un cartello che la indica!). Proseguite lungo la strada asfaltata in mezzo alle case finché non raggiungete la chiesetta della Madonna della Neve. Da qui, continuate dritto sulla strada (che diventerà poi ciottolosa), finché non incontrate una deviazione a sinistra segnalata da un cartello con l’indicazione “cave di alabastro”.

La stradina sterrata che conduce alla Cava Inferiore è parecchio ripida e ci sono parecchi gradini da fare ma non preoccupatevi: è una deviazione, quindi non dovrete tornare indietro dalla stessa strada.  Una volta vistata la cava potrete infatti prendere un sentiero pianeggiante che si stacca da questo sentiero e vi riporta sulla strada iniziale (In alternativa, se preferite, potete saltare la visita alla cava e proseguire sulla strada iniziale).

Ora, se, come me, morite dalla curiosità di vedere l’alabastro nel suo habitat naturale, avventuratevi nel sentiero indicato dal cartello e cominciate a salire. Quando arriverete ai gradini in legno della foto sotto, sarà finita la fatica, per qualche minuto 🤣 Ora potete esplorare la cava! È a cielo aperto e non è grande, ma se volete sbirciare un po’ tirate fuori la torcia!

Nella Grotta è stato appeso un masso di ALABASTRO lucidato per farvi notare la bellezza di questa roccia. Se prestate attenzione in ogni caso noterete la tipica struttura di questa roccia sulle pareti della cava, come potete notare nelle foto sotto. E come ci diceva sempre la maestra nei musei 🧑‍🏫 “Mi raccomando! Guardare e non toccare!”

Non toccate le pareti e le formazioni di Alabastro perché è una roccia molto porosa e delicata, che assorbe il grasso delle dita: anche un semplice tocco può alterare il processo di formazione, naturale, che avviene in tempi lunghissimi.

🪨🪨 VERSO LA CAVA 2 – PARADIS DI ASEGN
Terminata l’esplorazione ci dirigiamo verso la seconda cava, denominata Paradis di Asegn (Paradiso degli asini…lo esplicito per chi non fosse un local) .

Ci reimmettiamo quindi nel sentiero principale (strada ciottolosa) sfruttando la seconda stradina che incrociate sulla sinistra e proseguiamo finché non arriviamo a una deviazione sulla destra del sentiero con indicazione appunto “Paradis di Asegn”, a questo punto prendete questa strada! Non ve ne pentirete! A meno che non soffriate di vertigini (questa grotta non è particolarmente esposta; a me non ha dato fastidio ma dipende dal livello di sensibilità alle vertigini, per cui a qualcuno potrebbe dare fastidio).

In foto sotto potete vedere il sentiero e la strada che conduce alla grotta. Per entrare nella grotta bisogna salire quei gradini che vedete in foto in ferro (sono solo quelli, non ce ne sono altri).

Terminata l’esplorazione della grotta, tornate indietro al sentiero principale e proseguite su questo.

🪨🪨🪨 VERSO LA CAVA 3 – BUS DE LA SCABLA
Quando incontrerete nuovamente un cartello sulla destra con indicazione “Bus de la Scabla” (foto sotto), seguite il sentierino indicato e arriverete alla bellissima grotta che vedete in foto sotto! Dentro è molto più grande di quanto non sembri da fuori! 🤩

Questa era l’ultima pausa esplorazione, una volta usciti dalla grotta proseguite sul sentiero accanto alla grotta che va in salita e da qui vi riaggancerete al sentiero principale (dove troverete il cartello con la spiegazione della grotta e scoprirete di aver fatto il sentiero al contrario! 🤣 Potete fare questa deviazione dal sentiero anche al ritorno, se preferite, non cambia molto)

Proseguite, come sempre sul sentiero principale. Incontrerete a un certo punto un masso con delle indicazioni (foto sotto), ebbene continuate per Selvino.

Nelle foto sotto potete ammirare le due tipologie principali di sentiero di questo hiking. Il sentiero è composto in prevalenza da queste due tipologie. Ed è molto grazioso a mio avviso.😍🥰

Proseguendo quando sarete nei pressi di Selvino vi aggancerete a strada asfaltata con transito auto (sporadicissime).

VERSO IL PARCHETTO (e il pranzo)
Giunti al paesino, abbiamo terminato il nostro giro. Ora potete scegliere se fermarvi per un boccone in qualche bar/ristorante locale oppure, se avete il pranzo al sacco come noi, andare al Parco Roccolino. Molto tranquillo e con tavolini a disposizione. Nella traccia che vedete dell’app Komoot noterete che noi abbiamo girato tutto il paese per trovare il parchetto… perché volevamo ovviamente assaporare la magica atmosfera del posto 😜. Voi, mi raccomando, entrate da Via Elvezia; di seguito trovate la posizione su Google maps Entrata parchetto. In foto sotto, l’entrata del parchetto.

In ogni caso il paese è veramente molto carino.

REWIND
E ora fate tutto il percorso al contrario! Per il ritorno seguite il sentiero principale…e poi la strada asfaltata e arriverete al parcheggio della funivia.

E anche questa volta vi ho riportati alla vostra vettura! 🚗🚙🛻🛵

Chiudo lasciando uno spunto di riflessione, suggerito direttamente dal sentiero! 🌷🌻🪻

CURIOSITÀ

💎 ALABASTRO ( Se anche la Vs reazione è stata questa: “Forteeee! un trekking a vedere le grotte di ALABASTRO! Maaa…esattamente cos’è l’ Albastro!?” 😜
L’alabastro di Albino è una roccia sedimentaria gessosa, morbida e facile da lavorare, per questo usata fin dall’antichità per sculture e oggetti d’arte. Si è formato milioni di anni fa in antichi bacini marini, dove l’evaporazione ha lasciato strati di sali e gesso. Qui veniva estratto a mano, con picconi e scalpelli, spesso in gallerie scavate nella roccia. Le cave sono state attive per secoli, ma con il tempo il materiale ha perso valore commerciale e l’estrazione è diventata troppo costosa, così sono state abbandonate. Oggi restano i segni di quel lavoro, nascosti tra i boschi.

🚡 FUNIVIA
La funivia Albino–Selvino è un impianto storico che collega il fondovalle della Val Seriana con l’altopiano di Selvino-Aviatico, superando un dislivello di circa 536 metri in soli 7 minuti. Inaugurata nel 1958, è stata progettata per agevolare l’accesso a Selvino, località turistica e residenziale situata su un altopiano, che prima era raggiungibile solo tramite mulattiere o strade tortuose.


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